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Temptation Iceland, arrivano gli “Strákarnir Okkar” di coach Pedersen
Già, perché i due precedenti sono entrambi amichevoli o meglio rientrano in tornei a più ampio raggio ma comunque non ufficiali. Il 6 gennaio 1978 l’Italia, con in panchina Giancarlo Primo, batte la Turchia 107-77 nell’ambito della Coppa Decio Scuri. Top scorer con 20 punti il profeta in patria Claudio Malagoli, nato a Novellara e che in quei giorni è decisamente on fire: qualche giorno prima a Istanbul di punti ne mise a referto 40. Malagoli è scomparso a 36 anni in un incidente stradale, giocare a Reggio è anche un modo per ricordarlo.
Un ventello lo mette a segno anche Carlton Myers nella seconda e ultima partita giocata al PalaBigi. Contro la Francia il 26 febbraio 2000, gara valevole per la Nations Cup, gli azzurri di Boscia Tanjevic superano la Francia 69-65.
Insomma a Reggio l’Italia è ancora imbattuta e contro gli islandesi c’è tutta l’intenzione di proseguire la tradizione.
La vittoria e la beffa
Nella finestra di febbraio i nostri prossimi avversari hanno chiuso con un bilancio di una vittoria e una sconfitta. Con un secondo tempo in crescendo, hanno battuto l’Ungheria 70-65 tra le mura amiche e poi sono stati protagonisti di una partita al cardiopalma in Turchia. Il canestro di Guðmundsson a 3.6 secondi dalla fine sembrava poter chiudere i conti, ma Tarik Biberovic non era d’accordo e sull’ultimo possesso, dopo aver rischiato di perdere il pallone, ha bucato la retina con un jumper mortifero per il 76-75 finale. Così con due vittorie sugli azzurri e due dei turchi sui magiari, l’Islanda staccherebbe il pass per l’Europeo.
Un uomo saldamente al comando
È ormai una colonna portante della nazionale tanto da festeggiare quest’anno i dieci anni consecutivi sulla panchina. Craig Pedersen è l’uomo che ha permesso al basket islandese di farsi conoscere ad alto livello, portando i Strákarnir Okkar (i nostri ragazzi) a disputare due edizioni di fila dell’Europeo nel 2015 e nel 2017 e sfiorando la qualificazione al Mondiale 2023, andata alla Georgia solo per la differenza canestri generale visto che gli scontri diretti sono finiti in parità. Canadese, classe 1965, da giocatore ha passato la sua intera carriera da pro in Danimarca prima con gli Horsens, poi con i Bakken Bears e infine con i Svendborg Rabbits. In Danimarca Pedersen ha trovato anche moglie e messo su famiglia e lì continua a vivere, a Nyborg per la precisione dove allena all’interno della Efterskolen (scuola residenziale per adolescenti) che accoglie anche ragazzi e ragazze islandesi. Ed è così che è nato il contatto che ha portato Pedersen a guidare l’Islanda dopo essere stato coach – e anche giocatore per quattro stagioni – dei Svendborg Rabbits e assistente della nazionale danese. A lui la Federazione ha dato le chiavi dell’intero movimento, mostrando ampia fiducia nel suo operato al di là dei risultati del campo tanto da avergli rinnovato il contratto più volte, l’ultima con un triennale nel 2022.
SENZA IL LEADER
L’infortunio di Martin Hermansson priva l’Islanda del suo giocatore più rappresentativo oltre che di quello tecnicamente di maggior livello. La guardia dell’Alba Berlino deve dunque lasciare il testimone ad altri compagni nel ruolo di leader tecnico ed emotivo del gruppo. In primis Ægir Steinarsson, l’uomo con più presenze tra i convocati e quello deputato a mettere ordine. A Elvar Már Friðriksson, ex Tortona e con una solidissima carriera in giro per l’Europa, il compito di aggiungere pericolosità dal perimetro. Un altro che conosciamo bene è Jón Axel Guðmundsson, anche se le sue esperienze con Fortitudo e Pesaro non sono state particolarmente indimenticabili. In nazionale però, come capita spesso anche ad altri suoi compagni si trasforma e trova giocate non usuali. Anche Kristinn Pálsson, cresciuto nella Stella Azzurra, dovrà prendersi più responsabilità offensive del solito.
Sotto canestro, infine, c’è Tryggvi Hlinason che viaggia a ritmo di doppie doppie nel girone. Cresciuto in una fattoria sperduta dell’Islanda – ma non per modo di dire: in caso di neve era impossibile arrivarci anche con i fuoristrada –, Hlinason è ormai presenza fissa in ACB prima a Valencia, poi a Saragozza e infine a Bilbao. Contro di noi ha già firmato una prova da 34 punti e 21 rimbalzi.
Equilibrio storico
Sono tre i precedenti tra Italia e Islanda, tutti in gare ufficiali e tutti piuttosto combattuti. Il primo risale alla fase a gironi dell’Europeo 2015: alla Mercedes Benz Arena di Berlino gli azzurri, guidati in panchina da Simone Pianigiani, vincono 71-64 con 21 punti di Alessandro Gentile e 12 di Marco Belinelli.
Nel febbraio 2022 le due Nazionali si ritrovano di fronte nel giro di pochi giorni, stavolta per la prima fase delle qualificazioni alla FIBA World Cup 2023. In panchina per l’Italia c’è Meo Sacchetti. L’andata si gioca ad Hafnarfjordur e ci vogliono due tempi supplementari per decidere il vincitore: Nico Mannion ne mette 23, Michele Vitali 22 ma passa l’Islanda 107-105. Equilibrata e decisa solo negli ultimi possessi anche la sfida di ritorno giocata al PalaDozza di Bologna: i 26 punti di Amedeo Della Valle contribuiscono alla vittoria 87-85.