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QUATTRO COSE feat. LORELA CUBAJ, FRANCESCA PAN, SARA TOFFOLO, MATILDE VILLA E CECILIA ZANDALASINI

04 Maggio 2025

Qualche giorno fa abbiamo conosciuto meglio quattro ragazze della nostra Nazionale, tramite anche le loro “quattro cose”, oggetti che raccontano interessi e passioni fuori dal parquet di gioco. Quando pensiamo alle azzurre, vedendo sui Social la loro vita oltre il basket, può capitare di imbattersi in una sigla abbastanza particolare: FIBU. No, non è un errore di scrittura relativo alla FIBA. Si tratta della Federazione Italiana Burraco, fondata da due colonne portanti dell’Italbasket come Matilde Villa e Francesca Pan: “loro sono quelle che l’hanno fondata”, ci dice Lorela Cubaj, che oltre a essere compagna di squadra delle due – e di Martina Fassina, che ce ne aveva parlato nel primo episodio di “Quattro cose” – in Azzurro lo è anche alla Reyer Venezia, “…io sono una di quelle che è stata trascinata”.

Fino all’anno scorso non sapevo neanche giocare a burraco”, continua, “adesso mi piace tantissimo anche se (ride, ndr) non mi fanno giocare perché hanno paura di perdere contro di me”. Matilde Villa le fa eco: “Dobbiamo cercare di trascinare altra gente, così facciamo dei veri tornei sul pulmino durante le trasferte. La società ci ha fatto le tazzine con scritto FIBU, poi abbiamo il mazzo grande di carte, proprio personalizzato. Ci mancano le magliette, personalizzate per ogni squadra”. Proprio la play azzurra ci guida alla scoperta delle coppie da gioco: “Io e Giuditta Nicolodi, Francesca Pan e Martina Fassina, Lorela Cubaj e Mary Miccoli. E poi a volte gioca Dave”. “Il nostro preparatore fisico, quando manca qualcuno”, prosegue Cubaj, “fa il jolly con Caterina Logoh, sono la squadra bonus”.

Francesca Pan, però, tocca un tasto dolente in questo momento burraco – “Matilde si è dimenticata le carte in questo raduno” – prima di avventurarsi nella sua origin story con questo gioco: “È nata in un ritiro in montagna a Falcade, dove andiamo sempre con la Reyer. In montagna c’è veramente poco da fare, al di là di qualche passeggiata, e abbiamo abbastanza tempo libero. Quindi, ad esempio di sera dopo cena, abbiamo iniziato a giocare a burraco vedendo i nostri dirigenti e il nostro staff, facendo un torneo misto. E da lì è iniziato tutto, perché abbiamo continuato pure durante la stagione, in trasferta, nei pomeriggi o nelle serate off”. Tra le partecipanti a questa tavola rotonda c’è chi, come Cecilia Zandalasini, non fa parte della FIBU: “In realtà non provano a trascinarmi spesso. So un po’ di regole, gioco molto d’estate ma durante l’anno non mi fa impazzire. So che hanno le loro coppie, lascio volentieri loro le partite anche per non entrare in dinamiche scomode. Se poi dovessi giocare con lei (si riferisce a Francesca Pan, ndr) e farla perdere diventerebbe tutto un casino, per questo mi tiro fuori”. Sara Toffolo aggiunge, ridendo: “All’altro raduno avete chiesto a qualcuno, ma c’era già tanta tensione”.

Non di solo burraco vivono le azzurre però, anche se non c’è unanimità su giochi da tavola alternativi. Se Sara Toffolo suggerisce Machiavelli, Francesca Pan e Lorela Cubaj affermano come con la squadra giochino spesso anche a Dixit e Indominando. Data l’assenza delle carte da burraco al raduno (di febbraio, ndr) la conversazione poi vira sui primi oggetti da inserire nel borsone per la palestra o per le trasferte. E immediatamente si arriva al punto della musica: “Sono molto in giro, la musica è una delle prime cose che mi viene in mente”, ci dice Cecilia Zandalasini. Toffolo invece svela un retroscena legato alla sua Dinamo Sassari: “In squadra io sono l’addetta alla cassa, abbiamo anche una playlist da trasferta che si chiama ‘Tutte le girls’. Nei viaggi brevi e nel pre-partita ognuna ha la sua musica da concentrazione, quando facciamo tiro abbiamo la nostra cassa e la nostra musica”.

Il dialogo poi vira su quelli che sono effettivamente i gusti musicali delle ragazze. Lorela Cubaj non ha “un genere specifico che mi piace, la mia preferenza è più per hip hop e pop in generale. Ma vado alla ricerca di artisti americani come anche italiani o albanesi, cercando cose che possono piacermi su Apple Music. Non sono una Spotify girl, non mi avrete mai”. Sulla stessa lunghezza d’onda Francesca Pan, a cui piace ascoltare tutto tranne “musica classica, violini e robe del genere. In realtà non cerco tanto, se in giro sento una canzone che mi piace faccio Shazam e la scarico, ma non mi metto a cercare artisti su Spotify. A volte ci confrontiamo in spogliatoio o con amici, ma è una cosa molto scialla”.

Matilde Villa è più tipa da “soft pop, quindi in squadra non sono mai l’addetta alla musica perché quello che ascolto io è diverso da quello che serve per caricarsi prima delle partite. Vado aggiungendo cose alle mie playlist”. Per Sara Toffolo “dipende dal mood, ho diverse playlist in base a come possono andare le giornate. Se scopro canzoni nuove è tramite TikTok, dove trovo artisti anche poco conosciuti”. Mood come linea guida anche per Cecilia Zandalasini: “Vado anche sulle canzoni del momento che possono piacermi, ad esempio quando esce l’album di un’artista che mi piace. Ascolto un po’ di tutto generalmente, vari generi, non ne ho uno preferito”.

Prima delle partite possono anche esserci canzoni di ‘rito’.Io e Mati andiamo sempre alle partite insieme”, dice Francesca Pan, “e ascoltiamo determinate canzoni che ci rilassano, ci danno serenità. Di solito ‘Without You’ e ‘Figures’, questa nel periodo X Factor. Adesso (febbraio, ndr) ascoltiamo qualcosina di Amici”. Più legata alla cabala è Sara Toffolo: “La prima, nella cassa di squadra, deve sempre essere ‘Bambola’, una canzone napoletana. Non so perché, ma è sempre quella. Se non viene messa come prima, si arrabbiano. Mi sa che l’ha scelta Deb (Carangelo, ndr), non ho capito, ma adesso devo sempre metterla come prima della playlist”.

Per far passare le trasferte lunghe, e le tante ore da passare in viaggio sui mezzi, un aiuto può arrivare anche da film e serie TV. La più loquace sull’argomento è Matilde Villa:Scarico molti episodi soprattutto quando devo far passare velocemente il tempo. Ormai sono ossessionata da Law & Order, sono 24 stagioni (Lorela Cubaj scherza dicendo che “le ha viste tutte”), mi piacciono molto anche Grey’s Anatomy e Criminal Minds”. Lorela Cubaj vota “Squid Game. Mi è piaciuta molto, adesso aspetto di vedere come finisce con la terza stagione a giugno” mentre Francesca Pan cita “ACAB”, sempre su Netflix. Sara Toffolo invece è più tipa da film: “ne guardo ogni giorno uno, è difficile stare dietro”.

Una passione comune a tutte e cinque le ragazze è la fotografia. A parlare per prima è Cecilia Zandalasini:faccio foto a rullino, negli anni mi piace collezionare macchinette fotografiche un po’ vintage e poi utilizzarle. Tengo tutti i rullini, li faccio sviluppare e scannerizzare. Raramente stampo foto, le tengo in digitale perché è più comodo, ma conservo tutti i rullini. Mi porto sempre dietro la macchinetta compatta, data la vita che facciamo e tutti i posti che giriamo quando ho tempo e mi viene voglia vado a scattare foto. Mi piace, è un modo di tenere un po’ di ricordi e rivedere i posti che ho visto”. Anche a Francesca Pan piace fare foto: “non sono brava, ma mi piace. Cerco sempre di avere dei ricordi di qualunque posto in cui vado con la squadra, o in vacanza. Ultimamente sto catalogando tutte le mie foto col computer, era anni che non lo facevo, ho tipo 15mila foto da selezionare in diversi album. Alcune le ho fatte stampare, ma non sono matta da foto come lei (dice riferendosi a Zandalasini, ndr). Mi piace per ricordo e basta”.

Anche a me piace avere foto ricordo dei viaggi o delle trasferte”, si aggiunge Matilde Villa,perché magari ci sono momenti in cui le riguardo e mi tornano in mente i viaggi o le amicizie. Ho tante foto stampate perché c’è mia madre che è abituata a farlo e ogni volta che viene da me mi porta una nuova foto, quindi non ho più spazio in casa”. “Mi piace scattare, ma se riguardo il mio rullino ci sono cose random”, dice Lorela Cubaj, “o foto del mio gatto”. Sara Toffolo ha “foto di ricordi solo con le persone, quelle dei paesaggi dopo due giorni magari le cancello, solo scatti di ricordi”. Differiscono invece le opinioni relative a ricordi di trasferte. “Io prendo sempre la calamita di ogni posto, la porto da mia madre che ha il frigo pieno”, dice Francesca Pan, “ma è una cosa di famiglia”. Le fa eco Lorela Cubaj: “prendo sempre un magnete dei posti dove vado per la prima volta, è un’abitudine”. Sara Toffolo non concorda, sottolineando che “quando visito solo gli aeroporti non li prendo, e poi non mi piacciono quelli che trovi lì” e Cecilia Zandalasini è sulla stessa lunghezza d’onda: “come Sara non ho mai avuto questa passione per le calamite, e in generale non colleziono souvenir”.

C’è più materiale quando si parla di ricordi di viaggi.In una delle mie prime vacanze da sola, con le mie migliori amiche e senza i genitori, sono andata in Grecia”, ricorda Matilde Villa, “e tutte avevamo preso una maglietta con su scritto Paradise Beach. Adesso mi va piccola e non la metto più, ma la conservo sempre”. Lorela Cubaj cita invece “un portachiavi, che ho preso quando sono andata a Portorico due estati fa e adesso ho con me ovunque”. Sara Toffolo non viaggia molto, ma come oggetto che porta sempre con se ricorda “un portachiavi fatto dalla madre di una mia vecchia compagna quando avevo 16 anni, l’anno in cui abbiamo vinto lo Scudetto. Da allora l’ho sempre appeso al mio zaino”. Francesca Pan racconta invece del ricordo di un viaggio, “il primo fatto con mia sorella. Sulla mensola vicino all’ingresso di casa mia ho una mano che fa così (dice, mimando il gesto “tipico” del ‘cosa vuoi’) che ho preso a Napoli, adesso ce l’ho a casa”. Cecilia Zandalasini pensa a un oggetto preso a Istanbul, una “scacchiera di backgammon fatta a mano da artigiani, in legno e madreperla. È bellissima, quando la porterò a casa sarà un bel ricordo”.

A chiudere questa tavola rotonda le ragazze si confrontano su cosa regalerebbero alle altre andando sul sicuro, quanto a gusti. Francesca Pan regalerebbe “i rullini per la macchinetta fotografica” a Cecilia Zandalasini, “una gita all’escape room virtuale” a Matilde Villa, “una giornata alla Spa a Cortina – ovviamente insieme a me – in mezzo alla neve” a Lorela Cubaj e “del pane carasau, da sarda ormai” a Sara Toffolo. Lorela Cubaj invece virerebbe su “una maglia di Olivia Benson” per Matilde Villa, alludendo alla protagonista di Law & Order; “un gioco per la Switch, forse quello nuovo di Zelda” a Sara Toffolo; “l’abbonamento per la Settimana Enigmistica” per Francesca Pan. Matilde Villa punta su “qualcosa per il suo gatto” per Sara Toffolo e di Harry Potter per Lorela Cubaj, un posto a “C’è Posta per Te” per Francesca Pan dopo che la sua compagna di squadra rifiuta scherzando “una nostra foto insieme”, mentre per Cecilia Zandalasini c’è “un biglietto per il concerto di Calcutta”: tutti regali molto apprezzati dalle destinatarie. E proprio la giocatrice di Galatasaray e Golden State chiude con “un kit di pasticceria o un corso di cucina per le sue ricette gourmet” per Lorela Cubaj.

                                                                                                                       Ennio Terrasi Borghesan