FEDERAZIONE ITALIANA PALLACANESTRO
Torna

Nazionale A maschile Stories

L’ItalBasket di Klaipeda: giovane, coraggiosa e con tanta voglia di Mondiale

03 Dicembre 2025

La strada verso Doha e verso il Mondiale 2027 è irta di ostacoli talvolta imprevisti: ne eravamo già consapevoli e questa prima finestra di qualificazione ce ne ha dato ulteriore conferma. Vale per l’ItalBasket e vale allo stesso modo per tutte le altre. La Francia, per esempio, caduta in Finlandia; o la Slovenia, ko con l’Estonia prima di vincere in Svezia; o ancora la stessa Lituania in un girone, il nostro, dove regna l’equilibrio ben oltre quelli che potevano essere i pronostici della vigilia.

Alla luce di tutto ciò aver espugnato il parquet lituano, rimettendosi subito in carreggiata dopo il ko di Tortona contro l’Islanda, è stato a dir poco provvidenziale per non dover essere già di rincorsa dopo due partite.

Nuovo ciclo doveva essere e nuovo ciclo in gran parte è stato. A differenza di altre Nazionali che hanno preferito, pur dovendo fare i conti con assenze di rilievo, dar poco spazio ai propri ragazzi che si sono messi in luce nelle ultime estati – un esempio in tal senso è proprio la Lituania –, l’ItalBasket ha invece scelto un’altra strada, per molti versi obbligata.

I primi scampoli di azzurro senior per Francesco Ferrari e Luigi Suigo sono stati incoraggianti, con gli ovvi errori legati a inesperienza ed emozione ma sul piatto ci sono state anche giocate di personalità specie a Klaipeda in momenti palpitanti del match.

Ha fatto cose molto egregie contro l’Islanda Davide Casarin, che ha fisico e vissuto per prendersi già ora un ruolo stabile in questo gruppo. Hanno avuto poco o nessun spazio in campo altri ragazzi come Sasha Grant, Matteo Librizzi, Luca Vincini, Elisèe Assui e Diego Garavaglia: per tutti loro, però, c’è stata come minimo l’opportunità di allenarsi nel gruppo, di farsi vedere, di far capire cosa possono dare nell’immediato e nel futuro. Perché è al futuro prossimo che guarda questa squadra. Era, come detto, inevitabile cominciare a vedere volti nuovissimi in questa tornata di partire: di ragazzi baldanzosi che si sono messi in luce nelle Under ne abbiamo, per fortuna, tanti. Il compito che attende Banchi e lo staff tecnico è quello di inserirli a dovere, confezionando attorno al loro talento e alla loro voglia di emergere il miglior contesto possibile, responsabilizzandoli sempre di più allenamento dopo allenamento, partita dopo partita.

Ecco, a proposito di responsabilità…

Gabriele Procida ha tirato fuori due prestazioni di spessore, soprattutto nel quarto periodo contro la Lituania è stato devastante mostrando tutto il meglio del suo potenziale su entrambe le metà campo. Per molti versi è stata, non solo dal punto di vista numerico, la miglior prestazione in azzurro del giocatore del Real Madrid. Ha giocato con personalità e faccia tosta, mettendo a ferro e fuoco la difesa avversaria che a un certo punto ha iniziato a marcarlo con maggiore pressione ma senza esito. Procida ha età, esperienza e talento per essere l’anello di congiunzione tra il gruppo dei veterani d’età e d’azzurro e i giovani rampanti che reclamano spazio. Inoltre è l’emblema di un concetto che Banchi ha espresso nel post partita di Klaipeda a proposito del rapporto con i club: “A questi ragazzi piace giocare a basket e la Nazionale può essere potenzialmente un’opportunità per le squadre per avere giocatori motivati e pieni di energia. In qualche caso la Nazionale può avere un ruolo importante nello sviluppo di un giocatore”.

A fine febbraio si torna in campo con la doppia sfida contro la Gran Bretagna, che ha mostrato di essere tutt’altro che destinata ad essere il vaso di coccio del girone e quando può aggiungere Quinn Ellis è ancora più temibile. Questa Italia però ha dimostrato di essere sul pezzo: avanti allora, con coraggio e fiducia.

                                                                                                                                                   Dario Ronzulli