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Simone Fontecchio con la Bosnia, dica 39!

21 Dicembre 2025

Ci sono giornate in cui il canestro avversario è largo, larghissimo. Giornate in cui ti entra il primo tiro, il secondo, il terzo e sembra che niente e nessuno possa fermarti. Giornate in cui sbagliare una conclusione sembra solo un incidente di percorso, una piccola macchia su un vestito immacolato. Domenica 31 agosto per Simone Fontecchio è stata una di quelle giornate, un momento topico del 2025 per il basket nostrano.

A Limassol si gioca Italia-Bosnia, terza partita del girone. Dopo la sconfitta con la Grecia e la vittoria con la Georgia, gli azzurri del ct Pozzecco hanno bisogno di un altro successo per avvicinarsi al pass per gli ottavi di Riga. Ma la gara non inizia bene: i bosniaci piazzano un 6-0 e i primi due minuti e mezzo in attacco non caviamo un ragno dal buco. Ci sblocca Fontecchio, che si mette in post basso e sfruttando il fisico si accentra, si arresta creando separazione con Gegic e segna con un jump. Restiamo a lungo a distanza, poi dopo due liberi Simone sale dall’angolo sinistro con un blocco di Diouf che gli crea spazio e un assist preciso di Pajola: un palleggio laterale dopo la ricezione e tripla. Poco dopo Thompson penetra con decisione, Gegic rimane a metà strada e allora c’è spazio per la ricezione nell’angolo destro e per la tripla del sorpasso di Fontecchio, che nell’azione successiva prende il rimbalzo difensivo, si fa tutto il campo e quando si trova di fronte Nurkic alza la parabola per un tiro morbido morbido.

Alla fine del primo quarto i punti sono 12.

A 6:23 dall’intervallo la gara è ancora in equilibrio. Fontecchio, rimasto in panca a cavallo dei primi due quarti, riceve in post basso in isolamento contro Atic: mezza finta basta e avanza all’abruzzese per ritrovarsi un’autostrada lungo la linea di fondo tra sé e il canestro. Il risultato è una schiacciata poderosa con annesso urlo. Azione successiva al bar ci finisce Lazic che si perde il nostro 13 servito da Pajola: arriva un comodo layup dopo un salto a vuoto dello stesso Lazic. La Bosnia sbaglia da sotto, Melli cattura il rimbalzo e si precipita dall’altra parte, arriva all’altezza dell’arco e scarica per Fontecchio che ne segna altri 3. Proviamo a mettere le mani sulla partita.

Con l’aggiunta di due liberi, all’intervallo i punti sono 21.

Il tentativo di allungo si è rivelato illusorio, i bosniaci sono tornati avanti. E chissà se uscito dagli spogliatoi Simone ha perso il ritmo… Il primo tiro della ripresa non va, il secondo in transizione sì: avanti allora che la serata è buona buona. Melli sbaglia due liberi di fila, sul secondo Ricci cattura il rimbalzo e trova Fontecchio nell’angolo sinistro: quello è un tiro che per il classe ’95 entra in partite complicate, figuriamoci oggi. Tripla, +1 Italia ma non è finita, ritorniamo sotto, poi di nuovo sopra, un ottovolante. Melli e Spissu contribuiscono a recuperare un pallone che Simone fa suo involandosi in contropiede, il rientro di Kamenjas è apprezzabile ma inutile: altri due e andiamo sul +6.

Alla fine del terzo quarto i punti sono 28.

Sono passati quasi cinque minuti dall’ultimo canestro e dall’ultimo tiro. Nel frattempo Simone non è stato a guardare: ha preso rimbalzi, ha difeso, ha fatto da esca per la difesa. Tuttavia ora c’è bisogno che torni a segnare perché l’Italia è sopra di 10 ma non ha ancora indirizzato completamente la partita. A 9:15 dalla fine va a prendersi il pallone in consegnato da Diouf: si mette in moto mentre Alibegovic e Nurkic compiono un errore enorme, ognuno pensando che l’altro vada a chiudere Fontecchio che si ritrova da solo oltre l’arco. È come andare da uno squalo e mostrargli una ferita sanguinante. La retina si gonfia, +13 Italia, la gara ora pare davvero azzurra.

Simone ha superato il proprio career high azzurro, i 30 punti segnati al mondiale nelle Filippine contro la Serbia. Però, vista la serata proficua, ci starebbe bene puntare a salire ancora. In fondo i 36 punti di Andrea Bargnani contro la Lettonia nel 2011, record per un italiano in un Europeo, non sono poi così lontani. Solo che questi bosniaci non ne vogliono sapere di mollare: tornano a -5, costringendo gli azzurri a rimboccarsi le maniche e chiudendo tanti spazi vitali a Fontecchio.

Dopo oltre cinque minuti di astinenza, Simone segna dalla lunetta e poi serve a Pajola la tripla che chiude di fatto i conti a due minuti dalla sirena. C’è tempo allora e anche spazio per puntare al Mago. Contropiede Pajola-Melli, Fontecchio se ne va in angolo in una mattonella già propizia e attende: la palla gli arriva, lui la trasforma in una sfera di morbidezza verso il canestro avversario e dopo aver segnato resta con le braccia alzate per esultare. Sono 36 come Bargnani ma soprattutto la Bosnia si è definitivamente arresa. A 25 secondi dal termine Pajola – di fatto attore non protagonista con tutti gli assist che ha servito – ne consegna un altro di pallone invitante al compagno con l’avversario distante e i piedi ben messi oltre l’arco: ciuff.

Lo score finale dice 39 punti, 6/10 da 2, 7/10 da 3, 6/7 ai liberi; già che c’era Simone ha preso anche 8 rimbalzi e piazzato 3 assist. Record per un giocatore della Nazionale ad un Europeo, sesta miglior prestazione di sempre. L’auspicio, l’augurio è che di serate così in maglia azzurra per Fontecchio ce ne possano essere altre, tante altre.

                                                                                                                                                          Dario Ronzulli