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Padova 1936, Varese 2019 e Szombathely. Italia-Ungheria, una storia lunghissima…

24 Febbraio 2024

Szombathely è la città più antica d’Ungheria. La fondarono i romani nel 43 d. C. con il nome di Savaria e in poco tempo divenne centro nevralgico con tanto di sede imperiale. Nel corso degli anni ha vissuto momenti floridi alternati a decadimenti ma è sempre rimasto un punto strategico per chiunque la controllasse, che fossero gli Asburgo, l’esercito napoleonico o gli Ottomani. È qui, in una zona al confine tra Ungheria e Austria, che l’ItalBasket cerca il secondo successo del girone dopo quello con la Turchia di giovedì a Pesaro. L’Ungheria invece è a caccia del riscatto dopo la sconfitta in Islanda; ko per molti versi amaro, visto che gli ungheresi sono stati a lungo in vantaggio prima di subire un parziale di 12-0 nel quarto periodo che ha inevitabilmente indirizzato la partita. Si gioca alla Arena Savaria, casa del Falco ovvero del club che sta dominando il campionato con quattro titoli di fila e con una presenza costante in Champions League.

Adam e i suoi fratelli

Non c’è alcun dubbio su chi sia il giocatore più rappresentativo dell’Ungheria e non solo in questa finestra. Adam Hanga è da anni protagonista ad altissimo livello in Eurolega, vinta l’anno scorso con il Real Madrid. Giocatore completo, può essere schierato in tre ruoli, in nazionale ha un ruolo di leader tecnico riconosciuto e non può essere altrimenti. E poi è un difensore con i fiocchi: è l’unico capace di inserirsi nel dominio di Hines e Tavares nell’EuroLeague Best Defender Award, conquistato nel 2017. Figlio di padre tanzaniano e madre ungherese, dopo tanti anni in Spagna tra Manresa, Baskonia, Barcellona e Real – con una parentesi in prestito ad Avellino –, la scorsa estate si è trasferito in Serbia alla Stella Rossa.
Attorno ad Hanga ci sono molte conoscenze del nostro basket. Per esempio c’è Zoltan Perl, dopo Hanga il giocatore magiaro di maggior talento, che fu preso 20enne da Capo D’Orlando in Serie A e dopo un anno e mezzo in Sicilia si trasferì in A2 a Treviso per chiudere la stagione 16-17. Perl è uno dei beniamini dei tifosi del Falco e dunque il fattore campo per lui e per gli altri compagni di squadra varrà ancora di più. Sempre a proposito di ex italiani non è stato utilizzato in Islanda Marko Filipovity, ora al Flamengo ma passato da Pesaro nel 20-21. Ci sono poi due che condividono un passato reggiano: la guardia David Vojvoda e il centro naturalizzato Mikael Hopkins, che sono allo stesso tempo due delle armi principali su cui può contare coach Okorn. Occhio sotto canestro anche all’esperienza di capitan Akos Keller e ai chili e ai centimetri di Gyorgy Goloman.

Cercasi vittoria

Sono decisamente lontani i tempi in cui l’Ungheria era una delle dominatrici continentali: Bronzo all’Europeo del ’46, Argento nel ’53, Oro nel ’55. L’EuroBasket 2022, ultimo torneo a cui i magiari si sono qualificati per la fase finale, non è stato affatto indimenticabile. Inseriti in un girone durissimo con Slovenia, Germana, Francia, Lituania e Bosnia hanno chiuso con cinque sconfitte in altrettante partite. Quattro di queste in doppia cifra di scarto, su tutte il -35 contro i tedeschi; ha fatto eccezione la gara con la Francia, decisa a 14 secondi dalla fine con due liberi di Guerschon Yabusele dopo una esaltante rimonta magiara nel quarto periodo.

Cammino senza gloria anche nel girone preliminare del Preolimpico: sconfitta di misura con la Polonia, crollo nel quarto quarto con il Portogallo, mai in partita con la Bosnia. Il ko con l’Islanda è il sesto consecutivo considerando tutte le gare disputate. Escludendo invece le gare di qualificazioni l’ultima vittoria in una fase finale di un torneo risale ad EuroBasket 2017, l’80-71 alla Romania che valse la qualificazione agli ottavi dove l’Ungheria fu eliminata dalla Serbia.

Un volto nuovo in panchina

Dopo la lunga esperienza con Stojan Ivkovic, montenegrino ma ungherese molto più che d’adozione (ha anche sposato una ex giocatrice magiara del calibro di Timera Beres, 108 volte nazionale), l’Ungheria ha deciso di voltare pagina. Dallo scorso dicembre il nuovo coach è lo sloveno classe ’73 Gasper Okorn attualmente anche allenatore del Krka Novo Mesto. Il suo legame con il basket magiaro risale al 2018 quando viene nominato coach del Falco: lì vince due titoli con un terzo in rampa di lancio ma con il campionato interrotto per il Covid. In una carriera da allenatore iniziata giovanissima sulla panchina del Skofja Loka a soli 25 anni, Okorn ne ha viste tante: ha allenato anche l’Olimpia Lubiana, lo Slovan e il Domzale nella terra natia, il Ventspils in Lettonia, lo Slupsk e il Koszalin in Polonia, l’Al Kuwait nell’omonimo paese e il Cibona in Croazia oltre ad essere assistente nel Lietuvos Rytas in Lituania. La sua esperienza sulla panchina dell’Ungheria, come detto, è iniziata con una sconfitta ma le certezze di Okorn non sono state scalfite: “Con l’Islanda non siamo stati abbastanza pazienti, abbiamo preso molte decisioni affrettate e loro hanno iniziato a giocare in modo molto aggressivo, cosa per cui non avevamo risposte. La maggior parte dei componenti del nostro roster è composta da giocatori esperti, si conoscono da molto tempo, questo potrebbe essere uno dei nostri vantaggi nelle prossime partite: mi fido molto dei ragazzi”.

I precedenti

Sono 32 le sfide tra azzurri e magiari, con 20 vittorie nostrane e 12 sconfitte. Considerando le gare nelle fasi finali del campionato europeo il bilancio è di 5 vittorie e 4 perse: l’ultima risale all’Europeo del ’69 giocato a Napoli, una semifinale per il 5°-8° posto con vittoria degli azzurri 78-60. La prima volta in assoluto fu il 3 maggio 1936 a Padova, successo Italia 48-14. Particolarmente significativi gli ultimi due precedenti legati al secondo girone di qualificazione al Mondiale 2019. A Debrecen il 17 settembre 2018 Vojovda ci colpì più e più volte tenendo tutto in equilibrio fino all’ultimo, Datome ne fece 18 più una fantastica chasedown e a sigilllare il sofferto successo ci pensò Della Valle dalla lunetta.

Il successivo 22 febbraio a Varese fu invece festa grande: il netto 75-41 con 15 punti di Della Valle e 11 di Aradori significò la matematica qualificazione al torneo iridato 13 anni dopo l’ultima volta.

Il roster completo

Guardie: Marcell Pongo (Falco Vulcano Energia KC Szombathely), Adam Hanga (Stella Rossa), David Vojvoda (Arconic-Alba Fehervar), Benedek Varadi (Trefl Sopot), Szilard Benke (Falco Vulcano Energia KC Szombathely),
Ali: Zsombor Maronka (Neptunas Klaipeda), Gyorgy Goloman (Basquet Girona), Zoltan Perl (Falco Vulcano Energia KC Szombathely), Adam Somogyi (Andorra)
Centri: Mikael Hopkins (Enisey Krasnoyarsk), Akos Keller (Falco Vulcano Energia KC Szombathely), Adam Toth (Szolnoki Olaj KK)

                                                                                                                                            Dario Ronzulli