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Da Wunderdirk a “Mano Santa” Guerrero, la splendida rimpatriata di Roberto Brunamonti

14 Luglio 2024

Leon, la città incastonata nel cuore del Messico che ospita il Mondiale Under 17 Femminile, conta 1.579.803 abitanti. Uno di questi risponde al nome di Arturo Guerrero Moreno, da queste parti più noto come “Mano Santa” per le leggendarie capacità balistiche. Arturo è nato il 30 agosto 1948 proprio a Leon e nell’estate del 1973 è volato in Italia per giocare qualche torneo estivo con la Virtus Bologna. Parliamo di una guardia di 1.92, che Dado Lombardi ribattezzò immediatamente “Speedy Gonzales” per la rapidità di esecuzione: l’estate successivo arrivò la chiamata della Sebastiani Rieti, che lo ingaggiò come straniero di Coppa e che con lui e grazie a lui arrivò a giocarsi la semifinale di Coppa Korac persa poi col Barcellona.

Con quella “Brina” Rieti si allenava saltuariamente un sedicenne di bellissime speranze che arrivava dalla vicina Spoleto, tale Roberto Brunamonti. Che, e qui arriva totalmente inaspettato l’effetto Carramba, in questi giorni è a Leon come Capo Delegazione della Nazionale Under 17 Femminile.

Non si ricorderà mai di me, non giocando in campionato Arturo si allenava spesso anche con noi Juniores: ma ero troppo giovane…” – ha provato a spiegare Roberto al custode della palestra che ci ospita e che conosce lo stesso Guerrero. Ipotesi immediatamente smentita dai fatti. “Ciao Roberto, che grande piacere sentirti, stai bene?“, le prime parole in perfetto italiano di Guerrero alla telefonata di Brunamonti.

In Messico Moreno è una vera leggenda: con la Nazionale ha giocato due edizioni dei Mondiali (1967, 1974), due edizioni dei Giochi olimpici (1968 e 1976), oltre ai Panamericani 1967 (Argento) e ai Campionati americani nel 1980. La Nazionale l’ha poi anche allenata dal 1991 al 1992 e nel 2009. Da queste parti il dibattito su chi sia il più grande giocatore messicano della storia tra lui e Manuel Raga è ancora aperto.

E’ stato il miglior realizzatore nella finale di Coppa Intercontinentale del 1973, votato miglior giocatore dell’America Latina nel 1971 ed Mvp del campionato messicano sempre nel 1971. “Mano Santa”, appunto.

I due si sono incontrati oggi dopo 49 anni, alla Domo de Feria di Leon, nell’intervallo della prima partita che le Azzurre hanno giocato e vinto contro la Nuova Zelanda: nei prossimi giorni si ritroveranno per un caffè, una cena, una passeggiata. Roberto, non sai che piacere mi fa poterti rivedere e abbracciare, è una sorpresa stupenda. Oggi sei impegnato con la squadra ma promettimi che nei prossimi giorni andremo a mangiare insieme”.

Una rimpatriata spontanea e meravigliosa, quella tra Roberto e Arturo, che ha scaldato il cuore della squadra e dello Staff Azzurro. Staff, peraltro, che aveva chiesto più volte allo stesso Brunamonti di intercedere col suo amico Dirk Nowitzki affinché ci passasse a salutare nel corso della nostra sosta di 6 ore all’Aeroporto di Dallas. Missione miseramente fallita.

E allora passare da un caffè con Wunderdirk a uno con “Mano Santa” Guerrero è un attimo, in questa suggestiva e controversa parte di mondo.