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2025 Azzurro: Una settimana a Bologna impossibile da dimenticare

12 Dicembre 2025

Diciotto anni sono un lungo tempo, un periodo percepito come distante nel preciso momento in cui ci si pensa. Convenzionalmente sono gli anni necessari per il raggiungimento della maggiore età, dell’ingresso – non soltanto figurato – nel mondo degli adulti. Quando pensiamo a qualcosa accaduta 18 anni prima, la percepiamo immediatamente come lontana tanto da avere un ricordo offuscato, che si dirada come nebbia autunnale al levar del sole. Dopo l’esperienza di EuroBasket Women 2007 ci sono voluti 18 anni per rivedere le azzurre disputare un europeo davanti al loro pubblico, quello italiano. Allora fu l’intera manifestazione in Abruzzo, in quest’anno che volge al termine è stato il girone giocato lo scorso giugno al Paladozza di Bologna.

Il Madison italiano, un posto che trasuda – specialmente con le calde temperature estive – storia del basket tricolore e anche azzurro. Col senno di poi, conoscendo il finale della storia, possiamo oggi dire come la settimana bolognese delle ragazze guidate da Andrea Capobianco sia stata la premessa essenziale per una medaglia di bronzo tanto splendida quanto meritata. Se pensiamo alla storia recente di questo gruppo, capace di rinnovarsi negli anni con l’emergere di tante giovani protagoniste negli europei di categoria, possiamo ipotizzare come ci volesse un contesto speciale per iniziare a mettersi definitivamente alle spalle le tante sliding door beffarde, amare, anche deludenti vissute negli ultimi anni. Praga, Belgrado, Valencia, Tel Aviv sono quattro città che non ci evocano di certo ricordi piacevoli, per le sconfitte a cui le associamo. Per metterle definitivamente alle spalle ci voleva un posto speciale, e una settimana speciale.

Poter giocare un Europeo davanti al nostro pubblico è un vero e proprio sogno”, diceva alla vigilia delle tre serate di Bologna capitan Laura Spreafico. “Siamo consapevoli di questo privilegio e dell’opportunità straordinaria che abbiamo davanti, siamo una squadra giovane ma anche con una discreta esperienza e all’esordio con la Serbia arriviamo pronte e determinate. Faremo di tutto per esaltare chi ci verrà a vedere”. E di tutto le azzurre hanno indubbiamente fatto, con tre vittorie dallo scarto crescente come la maturità dimostrata in campo, con la posta in palio che si alzava di continuo e diverse tappe intermedie superate in maniera brillante, esaltante. A cominciare dall’esordio contro la Serbia. Una partita dominata, a lungo condotta e riacciuffata nel finale dopo il rientro avversario dal +15 azzurro. Una serata galvanizzante tra i grandi momenti di Cecilia Zandalasini (“Vincere così dà tantissima consapevolezza, questo gruppo ha qualcosa in più quest’anno”, le sue parole alla sirena), le esordienti – come una Stefania Trimboli con una doppia cifra in punti dal valore inestimabile – ma anche le bolognesi André e Santucci, alla prima emozione ancora più speciale per una partita davvero “in casa”.

Difficoltà crescente per l’impegno successivo, e non solo per la presenza nella Slovenia di una giocatrice come Jessica Shepard. Una partita in back-to-back che metteva in palio un premio importantissimo: il passaggio del turno, la qualificazione ai Quarti di finale per la prima volta dal 2017. Dal +9 della sera prima al +11 contro le slovene, pure in una partita dai tanti capovolgimenti e dai differenti momenti. Avere sprecato un +24 per subire l’aggancio avversario poteva condizionarci mentalmente, ma nei minuti di massima difficoltà la reazione è stata da squadra matura, vincente, che ha saputo anche alimentarsi con l’energia di uno splendido pubblico, che nel corso dell’incontro ha anche omaggiato le azzurre protagoniste dell’argento europeo nel 1995 – un tributo che, col senno di poi, è stato decisamente beneaugurante anche per l’edizione 2025.

Arrivato poi a grandi numeri nella serata finale, dopo una giornata di mezzo vissuta con la serenità del passaggio del turno già in cassaforte ma con la concentrazione dell’obiettivo ancora da conseguire.
Prima di tutto la vittoria del girone, per coronare al meglio una settimana speciale e impostarsi un cammino differente nella fase finale del Pireo. Poi, la volontà di chiudere al meglio l’esperienza del Paladozza regalando un’altra grande serata di emozioni al pubblico arrivato a Bologna da tutta l’Italia. 40 minuti, quelli contro la Lituania, che hanno rappresentato l’ennesima prova di maturità – soprattutto difensiva – superata nel corso della settimana emiliana, con tante conferme ad alto livello per le protagoniste del gruppo.
E il definitivo pieno nel motore in vista di altri sette giorni poi rivelatisi emozionanti e storici.
Ma ci sarà tempo per rivivere anche loro.

                                                                                                                                                                      Ennio Terrasi Borghesan