Nazionale A maschile
Trevigiano di origine argentina: Leo Faggian e quella promessa (Azzurra) fatta dal Poz
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Tra i ragazzi più giovani in raduno c’è Leonardo Faggian. Nonostante sia un ‘classe’ 2004, Leo ha già esperienza in Serie A. A Treviso, sua città di nascita, ha collezionato tre stagioni nella massima serie meritandosi anche l’Azzurro delle Nazionali Giovanili.
Ora il raduno Senior: “Sono felice – dice Leonardo – di essere qui con i ragazzi. Avevo incrociato il Poz in un raduno della Nazionale Under 20 un paio di anni fa e mi disse che se avessi continuato ad allenarmi e crescere mi avrebbe convocato. Ha mantenuto la promessa e anche la chiamata è stata divertente, ero in macchina. Ora sono davvero contento di potermi allenare con questi campioni. Appena ho visto Danilo Gallinari nella lista mi è venuta in mente una foto che feci con lui in Ghirada 12 anni fa. Ritrovarlo qui è un’emozione”.
Nato a Treviso, come detto, ma con origini sudamericane: “Entrambi i miei genitori sono nati in Argentina e nel 1990 si sono trasferiti in Italia. I miei nonni invece sono italiani. Io ho cominciato a giocare a basket guardando mio fratello più grande. Lo andavo a vedere durante le partite e lo seguivo negli allenamenti finché non mi sono iscritto a basket all’età di 5 anni”.
Cresciuto cestisticamente nelle Giovanili della Nutribullet, Leo è stato inserito nella rosa dei cinque migliori Under 22 dell’ultima stagione e ha avuto modo di debuttare anche in Europa in Champions League. “Venivo da una piccolissima società – dice – e arrivare a Treviso è stato bellissimo. In società mi hanno subito dato tante opportunità credendo in men fin da subito. Marcelo Nicola ha avuto coraggio a farmi giocare anche se ero molto giovane: non è affatto scontato”.
Dopo il raduno con la Senior, l’Europeo Under 20 in Polonia: “Ero già contento per la convocazione di coach Galbiati per l’europeo di categoria e essere qui è una carica ulteriore per i prossimi passi. Come giocatore posso fare e dare tanto. Tra i miei idoli c’è Alessandro Gentile ma faccio il massimo per soddisfare le richieste della squadra”.
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