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21 Aprile 2019
Larry Middleton al TdR 2019. Un campione per i giovani
"Il Trofeo delle Regioni è un'occasione importante per promuovere i nostri giovani e le nostre giovanili. E' un passo importante per il futuro. Anche in funzione delle Nazionali"
Larry ha la serena espressione di chi ne ha viste tante nel basket, come nella vita: a quasi 54 anni può essere anche normale. E' a Salsomaggiore Terme, al Trofeo delle Regioni, nella sua nuova veste di assistente allenatore della Nazionale U14. Insieme al capo allenatore Alessandro Nocera e all'altro assistente allenatore Iacopo Squarcina guardano partite e giocatori per scegliere gli Azzurri per le gare della Nazionale Under 14 maschile della prossima estate.
Larry è Larry Middleton, che ha giocato da protagonista in Italia, tra serie A e serie A2, fino all'età di 40 anni grazie all'acquisita cittadinanza italiana, oltreché in Grecia e Francia. Oggi si occupa a Bellizzi, in provincia di Salerno, del settore giovanile ed è assistente in serie C Gold con velleità di promozione.
Middleton come giocatore era uno che cambiava il corso delle partite. Incideva e non poco.
Con il record personale di 50 punti segnati in serie A l'8 aprile del 1992 contro la Virtus Roma, quando giocava con il Basket Rimini. Oggi è concentrato soprattutto sulle giovanili: "Spero di poter restituire al movimento quanto ho ricevuto nel tempo. Il basket, se praticato con serietà e continuità, può dare emozioni e sensazioni belle. A Bellizzi, dove alleno, al mattino vado nelle scuole. Cerco di trasmettere, essenzialmente, la passione per il basket e il suo valore formativo. Mi interessa lavorare per creare una comunità appassionata per il basket. Poi lavoro affinché i ragazzi imparino i fondamentali e principi del gioco. La NBA? Bella, spettacolare, ma dico ai ragazzi che quello non è il basket reale che giocano tutti i giorni. Quindi gli dico di scordare la NBA quando vengono in palestra e di concentrarsi sui fondamentali" aggiunge con un sorriso.
"Il Trofeo delle Regioni? Una grande esperienza anche per me. E' la prima volta che ci vengo e ho trovato un ambiente informale, ma dove si lavora seriamente con un obiettivo ben preciso: quello di far crescere i ragazzi, fargli fare esperienze nel modo giusto. I ragazzi del 2005 possono farsi vedere ed apprezzare in un clima familiare e professionale al contempo, con obiettivi importanti per il loro futuro."
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